Per Papa Francesco è la seconda volta a Che tempo che fa da Fabio Fazio. Ma questa volta è sul canale 9. E i risultati in termini di audience sono stati importanti, con il 14,2% di share, picchi del 16,4% e una media di oltre tremila spettatori, dati impensabili per Warner Bros Discovery fino a qualche mese fa.
Le dimissioni sono una possibilità
Era prevedibile. Il pontefice, era già stato ospite del programma, nel febbraio del 2022, quando la trasmissione era in Rai e in quell’occasione le parole di Francesco furono seguite da oltre seimila telespettatori. Ieri il pontefice ha rotto il ghiaccio rispondendo alla domanda sulle sue condizioni: «Mi viene da dire, sono ancora vivo». E ha poi proseguito, «Dimissioni? Non sono né un pensiero, né una preoccupazione né un desiderio. È una possibilità aperta a tutti i papi. Ora non è al centro dei miei pensieri. Finché sarò in capacità di servire vado avanti.»
La capacità di autodistruzione dell’umanità
Il Papa si è poi espresso sul momento storico che stiamo vivendo, contraddistinto dalle guerre in Ucraina e quella in Medio Oriente. «È difficile fare la pace, non so perché ma è così. La guerra è distruzione. Ogni giorno sento la parrocchia di Gaza, è terribile quanto succede: quanti arabi e israeliani morti. Due popoli chiamati a essere fratelli autodistruggendosi l’un l’altro. La guerra è questo, distrugge. L’escalation bellica mi fa paura. La capacità di autodistruzione che oggi ha l’umanità. Mi chiedo come finiremo, con le armi nucleari. Finiremo come l’Arca di Noè? Dietro le guerre c’è il commercio delle armi. In questo momento gli investimenti che danno più soldi sono le fabbriche delle armi: investire per uccidere. Questa è una realtà. La guerra impedisce di sognare. Toglie il sorriso ai bambini e togliere il sorriso ai bambini è criminale.» «A giugno ci sarà il primo incontro mondiale dei bambini – ha annunciato Francesco -, per attirare l’attenzione sul fatto che i bambini sono il futuro, con le cose che noi gli daremo. O li faremo crescere bene o male».
L’importanza del perdono
Uno dei momenti più toccanti dell’intervista è stato quando il Papa ha parlato del perdono. «In 54 anni di sacerdozio, solo una volta ho negato il perdono a una persona, per la sua ipocrisia. Il perdono è per tutti. Dio non si stanca di perdonare. Dio perdona sempre. Siamo noi a stancarci di chiedere perdono. È questo il problema. Il cuore aperto al perdono lo trova da parte di Gesù. È il nostro cuore indurito che è incapace di chiedere perdono, e questa è una cosa brutta. Il perdono è per tutti, anche per i fabbricatori di armi. I fabbricatori di armi sono fabbricatori di morte, ma il Signore non si stanca di perdonare».
«Pregate per me»
Nella lunghissima intervista, alle battute finali, il Papa ha ricordato che «Dio benedice tutti.» e che, «Il Signore accoglie tutti, ognuno con il proprio fardello. Il Signore dice “tutti”. Il problema è quando noi facciamo delle selezioni. Lui benedice tutti coloro che sono capaci di essere battezzati, ma poi le persone devono entrare in colloquio con la benedizione del Signore e vedere la strada che lui gli propone. Il lavoro pastorale della Chiesa consiste nell’accompagnarli in questo». E infine il singolare invito con cui ha chiosato il pontefice: «Pregate per me, non contro di me.»