Il ballerino era irriconoscibile, travestito da clown

Mikhail Baryshnikov balla in incognito a Milano

Una notizia tenuta segreta dalla compagnia teatrale, ma la leggenda della danza si è esibita per due settimane in Slava's Snowshow

Irriconoscibile sotto il cerone, il naso rosso da clown, la palandrana verde e le babbucce di pelo. Mikhail Baryshnikov, il più grande ballerino al mondo, è andato in scena in incognito per due settimane al Teatro Strehler. Dal 28 dicembre fino all’ultima replica di domenica scorsa, nell’ultimo spettacolo immancabilmente esaurito del famoso clown russo Slava Polunin. Pluripremiato con l’Olivier e il Time Out Award a Londra, il Drama Desk a New York, lo Stanislavskij a Mosca e il Festival Critics Award a Edimburgo.

Grande carisma

Nessuno avrebbe potuto immaginare che la leggenda del balletto classico e della danza contemporanea, che compirà settantasei anni il 27 gennaio, si celasse dietro quel travestimento. Nato a Riga, in Lettonia e stella del Balletto del Kirov di Leningrado, Mikhail Baryshnikov transfuga dall’ex Urss nel 1974, diventò un divo assoluto nella New York che conta. Fu anche direttore dell’American Ballet Theatre e star hollywoodiana in film di culto come «Due vite e una svolta», «Il Sole a mezzanotte» con Isabella Rossellini e «Giselle» con Alessandra Ferri. L’unico a eguagliare il carisma del collega Rudolf Nureyev, con cui aveva un legame di profonda stima.

Un colpo di teatro sorprendente

Baryshnikov, nella sua ineguagliabile carriera, annovera anche un’apparizione come sex symbol, nella serie tv «Sex and the City». Ma soprattutto importanti sodalizi teatrali con il regista Bob Wilson e il coreografo- artista Jan Fabre. La sua apparizione a sorpresa a Milano, al Piccolo Teatro, gli ha regalato gli applausi e l’abbraccio del pubblico, nell’incontro silenzioso tra due giganti della scena.

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