Il Portogallo non sarà più il paradiso dei pensionati

Pensioni. Dove si emigra per pagare meno tasse

Non ha fine il fenomeno migratorio che ha visto tanti ex lavoratori italiani, e non solo, trasferirsi verso mete economicamente più sostenibili

Anche se il Portogallo ha dato l’addio al regime di tassazione speciale per i residenti stranieri, istituito nel 2009, il fenomeno non si arresta e sceglie altre destinazioni. Vediamo allora quali sono le mete alternative europee e non, dove la tassazione è ancora molto conveniente.

L’area del Mediterraneo

Cominciamo dalla Grecia, che ha introdotto un’unica aliquota d’imposta del 7% per l’intero reddito ottenuto all’estero, per una durata di 15 anni. Una misura che ha indubbiamente invogliato i pensionati stranieri a trasferirsi qui, anche se restano esclusi da questa agevolazione coloro che sono stati residenti fiscali in Grecia per almeno 5 anni nei 6 anni precedenti alla domanda. Per rimanere in zona, vediamo ora l’isola di Cipro dove il costo della vita è molto basso, con il reddito delle persone fisse che gode di una no tax area fino a 19.500 euro. Nessuna aliquota per chi ha una pensione inferiore ai 1.500 euro, tra i 1.500 e i 2.500 euro l’aliquota è del 2,5%, che diventa del 3% per le pensioni tra i 2.500 e i 3.500. Chi ha una pensione lorda mensile oltre i 3.500 euro paga il 3,5% di tasse.

La Spagna è competitiva

Nella vicina Malta, altra splendida isola del Mediterraneo, l’aliquota fissa è al 15%. Un’agevolazione resa possibile dalle seguenti caratteristiche: essere cittadino di un Paese europeo, non avere un impiego e percepire una pensione pari o superiore ad almeno il 75% del reddito imponibile complessivo. Non ultima la Spagna, dove le aliquote fiscali sono decisamente più basse che in Italia. Con vantaggi soprattutto per i redditi più bassi e la detrazione d’imposta massima di 6.500 euro per i pensionati tra i 65 e 75 anni.

Il Nord Africa

Negli ultimi anni, anche la Tunisia sta attuando una politica attrattiva nei confronti di pensionati stranieri. Con una quota di reddito free tax pari all’80% e la tassazione che si applica solo sul restante 20%, con un prelievo effettivo del 5%. Per quanto riguarda l’imposta sul reddito delle persone fisiche, in Tunisia l’aliquota applicata va dallo 0% (fino a 1.500 euro) al 35% (sopra i 50 mila euro).

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