Di quanto si dovranno ridurre i consumi di energia?

Case green. Via libera alla direttiva, ma l’Italia vota contro

Confermato l'accordo raggiunto a dicembre. Dall’entrata in vigore delle nuove norme gli Stati membri avranno due anni di tempo per recepirle

Via libera dagli Stati membri Ue alla nuova direttiva sulle case green. Questa mattina, i ministri UE Ecofin hanno confermato l’accordo raggiunto con il Parlamento europeo a dicembre. Per rendere il parco immobiliare dell’Ue a emissioni zero entro il 2050. Italia e Ungheria hanno votato contro l’intesa, mentre Repubblica ceca, Croazia, Polonia, Slovacchia e Svezia si sono astenute. La direttiva sarà ora pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea. Ed entrerà in vigore 20 giorni dopo la pubblicazione. Da quel momento i Paesi membri avranno due anni di tempo per recepirla. Ogni Stato dovrà presentare un piano di riduzione dei consumi nel quale dovrà spiegare come intende raggiungere i target fissati dalla direttiva.

Di quanto si dovranno ridurre i consumi?

La direttiva prevede la riduzione, da parte dei Paesi membri, del consumo di energia degli edifici residenziali del 16% entro il 2030 e del 20-22% entro il 2035. Il 55% di questa riduzione dovrà essere ottenuta tramite la ristrutturazione del 43% degli immobili con le prestazioni peggiori. I singoli Paesi dovranno definire nei piani nazionali come intenderanno raggiungere questo obiettivo. Inoltre, tutti i nuovi edifici residenziali dovranno essere a emissioni zero dal 2030. La direttiva prevede che alcuni edifici potranno essere esentati dalle nuove norme. Ad esempio edifici storici, luoghi di culto o edifici di proprietà delle forze armate.

Quanto costerà?

La Commissione europea ha stimato che entro il 2030 saranno necessari 275 miliardi di euro di investimenti annui per la svolta energetica del parco immobiliare. Cioè 152 miliardi di euro di investimenti all’anno in più rispetto alle risorse attuali. Non sono previsti finanziamenti dedicati, ma i Paesi potranno attingere ai fondi Ue per sostenere gli interventi. In particolare al Fondo sociale per il clima, al Recovery fund e ai Fondi di sviluppo regionale

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