Il primo discorso di Re Carlo

Per Carlo, il primo King's Speech - a denti stretti - dal 1951 di fronte al Parlamento, dopo 70 anni ininterrotti di discorsi della Regina

Re Carlo ha tenuto il suo primo discorso di fronte al Parlamento del Regno Unito, madre di tutti i parlamenti dell’occidente. Con un evidente imbarazzo, tra l’altro, poiché le parole che ha dovuto pronunciare sono in netto contrasto con tutto quello per cui lui si batte da una vita.

Una giornata particolare

Sì è trattato comunque di un evento storico. Era il 1950, quando Giorgio VI prese per l’ultima volta la parola in Parlamento, in seguito è sempre stato il Discorso della Regina. E anche l’anno scorso, quando fu proprio Carlo a pronunciare il discorso al posto di Elisabetta, ormai alla fine dei suoi giorni, la Corona adagiata su un cuscino, a ricordare la presenza della Sovrana. Oggi quella stessa Corona è sul capo di Carlo, che entrato a Westminster tenendo per mano la regina Camilla, anche questa è una novità, dopo tanti anni.

L’aplomb della regina

Il Discorso del Re, in realtà, è scritto dal primo ministro e illustra l’agenda legislativa del governo per la nuova sessione parlamentare. Il sovrano, in questo caso, si limita a riportare le parole del primo ministro ed è tenuto a essere imparziale e impassibile. Così ha fatto Elisabetta, che per tanti anni ha letto quei fogli con voce sempre ferma e uguale, senza mai tradire la minima emozione. Che si trattasse di un governo conservatore o laburista, anche perché non si è mai saputo che cosa pensasse veramente. Lo stesso non si può dire di Carlo, che è sempre intervenuto su ogni argomento, dall’architettura ai cibi geneticamente modificati, tanto da indirizzare lettere ai ministri per cercare di influenzarli.

Ambientalista convinto

Il tema a lui più caro è però l’ambiente, peccato che in un in passaggio del programma di Rishi Sunak, che il re ha dovuto leggere, si dava il via libera a nuove trivellazioni di gas e petrolio nel Mare del Nord. E, infatti, re Carlo non ha risparmiato un’occhiataccia verso Lord e deputati, eloquentemente carica di scetticismo.

La Corona è salva

Bisogna riconoscere che durante tutto il discorso, Carlo si è sforzato di sembrare il più imparziale possibile. Ma il suo tono tradiva la fatica di chi deve recitare una parte, in cui non crede. In ogni caso, il compito è stato portato a termine, magari con qualche sospiro e tic di troppo, ma anche questa volta la Corona è salva. Il re è l’apice dell’edificio istituzionale e la Corona è parte del processo legislativo, assieme ai Comuni e ai Lord, ma allo stesso tempo non interferisce con la politica.


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