La giornalista Carola Carulli esce nelle librerie con il suo primo romanzo, uno sguardo originale sulla maternità, sull’ambivalenza dei legami di sangue e sulla straordinaria capacità delle donne di ferirsi e di curarsi l’un l’altra.
Una scrittura solida e una penna esperta rendono il romanzo godibilissimo, profondo nelle riflessioni e fluido nella narrazione. Una di quelle storie da degustare o da divorare, a seconda delle modalità del lettore. Bisogna avere coraggio anche per essere felici, e Sveva nella casa dei suoi genitori non lo è mai stata…
«Resistiamo alle mancanze. Ci adattiamo, per sopravvivere. Siamo pieni di buchi, vasi rotti che fanno finta di non essere caduti. Come parassiti proviamo a ingoiare le nostre mancanze, sperando di farle restare nel punto più profondo di noi stessi, dove non si vedono, dove nessuno può sbirciare, dove il buio è buio davvero. Siamo una costellazione di assenze fin da quando siamo nati, strappati dalle pance delle nostre madri, dalle nostre piscine calde».
“Tutto il bene, tutto il male” di Carola Carulli – Salani Editore
Si consiglia la lettura con con un vodkatini e scorza di limone (vodka Beluga)