L'adolescenza difficile e la voglia di riscatto

Walter si mette a Nudo, tra tv, salute e nuovi progetti

Due reality, due ictus, ma la voglia di rialzarsi sempre e comunque

di Cinzia Alibrandi

Walter Nudo, nato a Montreal 53 anni fa, campione di pugilato pluridecorato, due reality conquistati.

Un uomo vincente, che oggi sente il bisogno, in una diversa stagione della vita, di girare la chiave di volta dell’intero essere, e come evoca il suo cognome, spogliarsi degli orpelli, per arrivare alla verità delle cose.

HAI VINTO SETTE CAMPIONATI DI PUGILATO NELLA CATEGORIA “PESI MASSIMI”: COSA TI È RIMASTO DEL RIGORE DI QUELLA DISCIPLINA?

<<Sono stato un bambino grasso, bullizzato e solo. Lo sport mi ha fatto risorgere, donandomi non solo l’impegno quotidiano da rispettare per raggiungere obiettivi, ma anche una lucida consapevolezza, di fronte ai relativi risultati.

L’adolescenza difficile

Infatti quando sono arrivati i successi sportivi, ne sono uscito rinforzato, convincendomi che quella era la strada giusta da imboccare. Di converso, sono sbocciato e mi è stata regalata una nuova immagine, che ha inclinato il baricentro dell’esistenza verso il mondo dello spettacolo.

Certo non nego che sono un personaggio pubblico, ed una mia foto in costume, sposta le vendite di un giornale. Ne sono consapevole, tuttavia per me il corpo, oggi più che mai, è un tramite per un passaggio interiore verso la mia anima.>>

NEL 2006 VINCI “L’ISOLA DEI FAMOSI” E NEL 2018 “IL GRANDE FRATELLO VIP”. TI RITROVI OGGI IN QUEI TRIONFI?

<< Intanto sono l’unico nel mondo, che ha vinto due reality così diversi tra loro! L’isola dei famosi è un set che mette in scena i villani contro l’eroe. In cosa si differenziano?

Re dei reality

Nella mia edizione, per esempio, uno dei villani era Adriano Pappalardo. Da entrambi i lati si è sofferto, ma il villano ha un atteggiamento rivendicativo “tutti devono soffrire come me!”

Invece l’eroe, trasforma la propria sofferenza in aiuto e salvezza per il mondo, e la rende significativa. Ecco perché ho vinto: il pubblico ha colto il mio messaggio di autenticità. >>

È MANCATO DA POCO MAURIZIO COSTANZO CHE TI DIEDE GRANDE RISALTO AL “MAURIZIO COSTANZO SHOW”, QUANDO ERI UNO SCONOSCIUTO. CHE RAPPORTO HAI CON LA RICONOSCENZA?

<<Riconoscenza, vuol dire riconoscere l’altro in te. È la capacità di sapere dire grazie. E questa capacità non è solo legata al rapporto con un singolo, o ad una circostanza particolare.

Ma è avere l’attitudine a ringraziare costantemente per le piccole cose che magari dai per scontate, ed invece costituiscono il nerbo della nostra quotidianità.

Quando sei concentrato sull’abbondanza dei sentimenti, non hai spazio per le meschinità, anzi le rifuggi! Provi amore verso gli altri, vuoi donare e condividere.>>

DOPO DUE ICTUS, NEL 2018 HAI SUBITO UN SALVIFICO INTERVENTO AL CUORE: HAI AVUTO PAURA DI MORIRE?

<<Ovviamente ho avuto terrore: ma il focus è “tu sei pronto per morire? Sei a posto con i conti della tua vita?” Ecco, questa tragica esperienza, mi ha insegnato che la morte non ti deve sorprendere in debito.

La paura di morire

Quando sono stato male, ero solo: mi sveglio, bevo, mi accingo ad iniziare la consueta meditazione. Eppure sentivo le orecchie chiuse, ero in iper ventilazione, e cercavo di negare che qualcosa di terribile stesse per accadermi. In ospedale sono andato da solo, senza chiedere soccorso.

Poi sono stato operato d’urgenza e non mi è stata solo salvata la vita: mi è stata regalata un’occasione. Da uomo nuovo mi sono chiesto “se oggi fosse l’ultimo giorno da vivere, saresti preparato?”

Allora mi sono detto e vi dico: lasciatevi trovare a posto con tutto e tutti! Ed io, su questo tracciato inedito, ho cementato una strada su cui camminare sereno, fino ad accogliere la morte in modo consapevole.>>

Il libro

HAI SCRITTO UN LIBRO, PER ROI EDITORE “LA VITA ACCADE PER TE”.

<<Il titolo è emblematico: la vita ha un senso se te ne rendi protagonista. Devi cogliere la tua occasione!

Mi auguro che i lettori, in questo viaggio tra le pagine di “La vita accade per te”, trovino una forza che non è che non possiedono, ma semplicemente devono riuscire a risvegliare.>>

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