Le temperature artiche che hanno falcidiato l’Italia, sopratutto al Nord, registrando fino a -26° nelle aree montane, hanno le ore contate. Infatti, nei prossimi giorni sulle Alpi, lo zero termico di giorno si posizionerà oltre i 3 mila, 3,5 mila metri.
Campo di alta pressione
Un cambio repentino, che avviene quasi in contemporanea con i Giorni della merla, che per tradizione si connotavano come i freddi dell’anno. Da tempo, si sa, non è più così e quest’anno coincideranno addirittura con un anticipo di primavera. L’arrivo di un forte campo di alta pressione, che investirà il Mediterraneo occidentale, richiamerà aria di origine subtropicale. Una sorta di bolla calda che farà alzare le temperature parecchio sopra le medie del periodo. La giornate più interessate al fenomeno dovrebbero essere giovedì e venerdì, in cui le massime potranno toccare punte di 20 gradi e oltre in Sicilia, Sardegna e in alcune aree del Meridione. I 15 °C al Centro e raggiungere i 10-12 gradi e oltre, in Pianura padana. Nelle vallate alpine centro-occidentali, l’azione dei venti foehn potrebbe far raggiungere alla colonnina di mercurio anche valori superiori.
Un fatto inusuale
In Val Padana le temperature saranno inferiori al resto d’Italia a causa della nebbia, il Triveneto sarà interessato da flussi di aria più fredda da Nord-Est. Con il risultato che farà più caldo in montagna e nelle valli che in pianura. Un fenomeno noto come inversione termica: più caldo in quota che in basso. A quanto si apprende dal meteorologo Secondo Lorenzo Tedici, già domani ci saranno i primi segni evidenti di caldo anomalo. Mentre il picco sarà raggiunto tra giovedì e venerdì, quando lo zero termico sulle Alpi occidentali raggiungerà una quota tipica del mese di giugno. Le temperature si manterranno sopra la media del periodo fino all’inizio di febbraio. «È un fatto abbastanza inusuale. La massa d’aria calda e stabile arriverà direttamente dal Sahara e non dal più consueto in questo periodo anticiclone delle Azzorre», conclude Tedici.