Spaventoso incidente a Mestre: la dinamica e le possibili cause

Il filmato dell'incidente: il bus prosegue sulla destra, poi il volo di trenta metri. I dubbi sul guard-rail troppo vecchio e basso

Immane tragedia a Mestre (Venezia). Un autobus carico di persone: una comitiva di ucraini e alcuni tedeschi è precipitato dal cavalcavia Rizzardi a Mestre e ha immediatamente preso fuoco. Un bilancio disastroso: 21 morti, tra cui due bambini e un’adolescente, 15 feriti, alcuni di loro gravissimi.

Un volo di trenta metri

I vigili del fuoco hanno impiegato ore per estrarre i corpi. Il bus è fuoriuscito dalla carreggiata sul cavalcavia della Vempa e ha sfondato il guard rail finendo nel vuoto vicino ai binari, dopo un volo di una trentina di metri. Il mezzo elettrico ha preso fuoco per ragioni ancora sconosciute.

Al vaglio le telecamere

La prima ipotesi è stata quella di un malore del conducente. Cruciale l’analisi dei filmati delle telecamere di sorveglianza e delle videocamere interne del bus. E quello che hanno registrato, al momento, è un movimento strano, mentre è sulla parte destra della carreggiata e si vede muovere con una manovra eccessiva.

Manovra impropria

L’impressione è quella della manovra impropria, descritta anche da un testimone alla guida di un’auto dietro l’autobus. Che non aveva senso in quel punto e con il tipo di mezzo. Qualcosa che apre le porte all’ipotesi della prima ora: un malore o un colpo di sonno dell’autista Alberto Rizzotto, 40 anni.

Le segnalazioni dal 2021

L’autobus sbanda, sfonda il guardrail e precipita. Ma ci si chiede se il guardrail, vecchio, arrugginito e probabilmente troppo basso possa avere avuto una parte nel disastroso incidente. Saranno i periti, ai quali la Procura di Venezia ha affidato i rilievi, a stabilire l’adeguatezza della struttura. Sicuramente verrà ripescato il progetto di demolizione e di rifacimento della struttura che il Comune aveva considerato (costo 15 milioni di euro) a partire dal 2021, dopo numerose segnalazioni da parte di automobilisti sulle precarie condizioni della struttura.

Le parole del presidente Asaps

«Parliamo di ipotesi, ma da quello che abbiamo potuto accertare attraverso i nostri referenti era un guard-rail a unica onda altezza metro e non tripla, come sarebbe stato necessario per il contenimento di un veicolo che può raggiungere le 18 tonnellate», ha detto all’Ansa Giordano Biserni, presidente dell’Asaps, amici e sostenitori della Polizia stradale.

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