Molti particolari imbarazzanti stanno emergendo nel corso dell'inchiesta

Quando Boris derideva l’Italia

Per Johnson, il Covid era solo poco più di un'influenza suina, distratto com'era dal divorzio, dal suo libro e dalla ristrutturazione della nuova abitazione

L’inchiesta in corso a Londra, sulla gestione della pandemia in Gran Bretagna, sta facendo emergere un quadro sconvolgente. Secondo quanto riporta inviato del Corriere della sera, nella prima fase regnavano impreparazione e il dilettantismo con conseguenze, come sappiamo, catastrofiche.

Il phon nel naso

Alcuni dettagli emersi, però, sono addirittura grotteschi. Come quando Boris Johnson, ispirato da un video che circolava su YouTube, chiese ai suoi consiglieri scientifici se fosse possibile uccidere il virus del Covid infilandosi un phon nel naso. Ma non è finita.

Ridevano di noi

Secondo quanto testimoniato da Helen McNamara, ex vicecapo di gabinetto, nel marzo del 2020 a Downing Street «se ne stavano seduti a ridere dell’Italia» già duramente colpita dalla prima ondata del Covid, convinti che nel nostro Paese si stesse esagerando e che invece in «Gran Bretagna se la sarebbero cavata facilmente.»

Nessun piano d’azione

Il diavolo, come sempre, fa le pentole, ma non i coperchi. Di lì a pochissimo la pandemia deflagrò in Gran Bretagna. E la stessa McNamara, quando si rese conto che non c’era nessun piano d’azione nei confronti di una pandemia, irruppe nell’ufficio di Johnson per dirgli «Siamo nei casini, sono venuta a dirti che siamo completamente fottuti, faremo morire migliaia di persone».

Pregiudizi maschilisti

Ma al governo pensarono bene d’ignorare il parere delle donne: addirittura Cummings la coprì di insulti sessisti minacciando di «ammanettarla e trascinarla fuori da Downing Street». A complicare il tutto Johnson era totalmente distratto. Nel febbraio del 2020 si concesse ben due settimane di vacanze, concentrato com’era sul suo divorzio, sul suo libro e sulla ristrutturazione dell’appartamento con cui andò a vivere con Carrie, sua attuale moglie. Per il premier britannico, il Covid era solo una specie di influenza suina e per questo resistette fino all’ultimo ad imporre il lockdown.

La visita mancata alla regina

Convinto com’era che non fosse necessario danneggiare l’economia per salvare gli anziani. Il premier arrivò a chiedere ai suoi consiglieri di inventarsi qualche distrazione pur di togliere il Covid dalle prime pagine dei giornali. Il culmine però lo raggiunse quando, già con i primi sintomi del virus, insisteva per andare a far visita a Elisabetta: la sua assistente personale, Cloe Watson, dovette impedirglielo dicendogli «se vai lì e ammazzi la regina, sei finito!».

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