Il caso dell'Australia, con picchi fino a +5 gradi

Il settembre più caldo della storia: + 2,51 gradi sulla media

La temperatura ha raggiunto 20,92 gradi, la più alta mai registrata per questo mese. Il balzo preoccupa gli scienziati Il caso dell’Australia (con picchi fino a +5 gradi).

Il servizio Copernicus Climate Change ha stilato i dati di settembre, che confermano inesorabilmente quello che era già evidente a tutti. «Anche nel mese appena concluso si sono registrate anomalie di temperatura senza precedenti e il 2023 si appresta a diventare l’anno più caldo di sempre.»

L’estate dei record

Specialmente in Europa, settembre è un mese da record, con 2.51°C in più rispetto alla media degli anni compresi tra il 1991 e il 2020 e 1.1°C in più rispetto al 2020, il precedente record. Le analisi di Copernicus vengono effettuate al computer, con l’ausilio di miliardi di misurazioni provenienti da satelliti, navi, aerei e stazioni meteorologiche in tutto il mondo.

Il ghiaccio antartico ai minimi

In aumento anche la temperatura del mare, con conseguenze ancora non quantificabili per la vita acquatica. La temperatura media della superficie a settembre ha raggiunto i 20,92° C, la più elevata mai registrata in questo mese. Così, l’estensione del ghiaccio marino antartico si è mantenuta ad un livello minimo record per questo periodo dell’anno.

Lo stupore degli scienziati

Il salto, che arriva fino a picchi di +3-5° in Australia, lascia di stucco persino gli scienziati. «Faccio fatica a comprendere come un solo anno possa “saltare” così tanto rispetto agli anni precedenti, la tendenza lineare al riscaldamento dal 1979 è aumentata del 10%», ha dichiarato il climatologo finlandese Mika Rantanen. Impennata confermata dai dati di Copernicus.

Le Nazioni Unite

Le Nazioni Unite hanno pubblicato ieri un nuovo rapporto di sintesi, per aiutare i governi a prendere decisioni alla Conferenza sul clima (COP28), che si svolgerà a fine novembre a Dubai. Tutti i governi, che hanno ratificato gli accordi di Parigi, concordano sul fatto che le azioni passate sul clima sono state insufficienti. È necessario un sostegno più incisivo ai Paesi in via di sviluppo, per limitare il riscaldamento globale a 1,5°C.

Le parole del Papa

Speriamo non siano solo parole, perché il mondo è davvero «fuori rotta», come avverte Papa Francesco nell’esortazione apostolica LaudateDeum. «Dobbiamo andare oltre la mentalità di apparire preoccupati, ma non avere il coraggio necessario per produrre cambiamenti sostanziali.» 

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