Quattordici personalità di spicco della comunità scientifica italiana hanno lanciato l’allarme. Con una richiesta al governo per un piano straordinario di finanziamento.
Una profonda ingiustizia
Tra i firmatari del documento figurano il premio Nobel per la Fisica Giorgio Parisi, il farmacologo Silvio Garattini, il presidente del Consiglio superiore di sanità Franco Locatelli e l’immunologo Alberto Mantovani. «Siamo meravigliati che il governo non prenda mai nessuna decisione per quanto riguarda la salute.» Dice all’Ansa Silvio Garattini, fondatore dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri. «Dopo il Covid, esponenti e organizzazioni di tutti i livelli hanno denunciato la crisi in cui versa la sanità pubblica. Chiedendo importanti cambiamenti. Perché è evidente che il servizio sanitario non dà più quello che dava una volta. Soprattutto per quanto riguarda le visite specialistiche, la diagnostica e la piccola chirurgia. I cittadini sono costretti a rinviare o a ricorrere al privato e alle assicurazioni. La salute così è solo di chi ha i soldi per permettersela. Una profonda ingiustizia oltre che un fatto anticostituzionale.»
Inequivocabili segni di crisi
«Segnali preoccupanti si percepivano già prima del 2019», si legge nel documento, «dopo la pandemia molti dati dimostrano che il sistema presenta inequivocabili segni di crisi. Frenata o arretramento di alcuni indicatori di salute, difficoltà crescente (e talora insostenibile) di accesso ai percorsi di diagnosi e cura, aumento delle diseguaglianze regionali e sociali, per citare solo i problemi più importanti.» Sotto accusa c’è soprattutto il forte sottofinanziamento della sanità pubblica, alla quale «nel 2025 sarà destinato il 6,2% del Pil, meno di quanto (6,5%) accadeva 20 anni fa.» Sottolineano i firmatari, tra i quali compaiono anche esperti di economia e politica sanitaria come Francesco Longo dell’Università Bocconi e l’ex direttrice generale del ministero della Sanità Nerina Dirindin. «In questa situazione, la spesa sanitaria non è grado di assicurare compiutamente il rispetto dei Livelli Essenziali di Assistenza.»