Quando 10 anni fa, è iniziata l’avventura di Antonella Di Bartolo come preside dellʼIstituto comprensivo Sperone-Pertini a Palermo, le hanno fatto addirittura le “condoglianze”, ma lei non si è persa d’animo, nonostante le finestre rotte, i topi, le sterpaglie, una prima media formata da soli ripetenti.
Chi si ferma è perduto
Il degrado generale in cui versava la scuola non l’ha fermata, anzi. “La scuola è un diritto, restituiamolo ai ragazzi”, ripete oggi ai microfoni di Tgcom24 la professoressa.
C’è ancora molto lavoro da fare
È lei la preside-coraggio che è riuscita a portare la dispersione scolastica nei plessi che dirige dal 27,3% di dieci anni fa, all’1% dell’anno scorso. “Siamo andati a prenderli a casa, ma non basta. Perché quell’1% è un bambino o una bambina privati di possibilità che non torneranno più”.
Primo giorno di scuola
“Lavoriamo dentro e fuori le aule, perché la scuola deve essere senza confini”, spiega. Il primo giorno della prima media., l’11 settembre scorso, è stata una festa. Mamme, papà, ragazzi e ragazze davanti all’ingresso del plesso Pertini, le maestre delle elementari, per vedere come sono cresciuti i bambini che hanno accompagnato nei cinque anni appena passati.
La riconoscenza dei genitori
Quando arriva la Di Bartolo e prende la parola, tutti l’ascoltano in religioso silenzio, comincia a snocciolare i nomi dei componenti delle nuove classi uno dopo l’altro e aggiunge: “E pensare che questa scuola doveva chiudere”. Un applauso riconoscente arriva dalla folla.