Dopo un importante restauro durato un anno, da oggi torna a essere visitabile la Sala del Cenacolo all’interno dello complesso monumentale e museale. L’intervento, costato circa 200 mila euro, è stato realizzato grazie alla donazione di Fimesa e della famiglia Sordi. La sala, che insieme all’immobile è di proprietà del Comune, è l’antico refettorio del monastero Olivetano di San Vittore, del XVI secolo ed è stata costruita tra il 1709 e il 1712, in occasione dell’ampliamento del Monastero.
Opere di pregio
Gli stucchi e e i disegni che affrescano pareti e soffitti sono del milanese Pietro Gilardi e del monzese Giuseppe Antonio Castelli, detto Il Castellino, sono stati interamente restaurati. Un intervento, che ha riportato alla bellezza originaria una delle poche testimonianze rimaste a Milano di Barocchetto Lombardo, in ambito religioso. Tutti gli episodi rappresentati hanno come tema portante il cibo e l’elemento alimentare. La parete di fondo della sala ospita il grande affresco delle Nozze di Cana di Pietro Gilardi. Mentre la volta ribassata e le pareti laterali presentano una serie di quadrature architettoniche, con fiori, frutta e festoni, e scene bibliche a monocromo tratte dall’Antico Testamento.
Tempi record
«Questa riapertura si inquadra in un processo di valorizzazione e miglioramento dell’offerta culturale, che riporta questa sala meravigliosa ad essere fruibile.» Ha dichiarato Fiorenzo Marco Galli, direttore generale del Museo, «cosa che prima non era possibile per i segni dei tempi e per una maturata condizione di degrado dovuta anche a condizioni naturali come infiltrazioni. È stato un processo rapido, perché dai primi studi alla presentazione è passato un anno. Cosa che si vede raramente in situazioni di questo tipo. Con questa sala, il museo si arricchisce di un ulteriore progetto. Da un lato è valorizzazione di un bene culturale e dall’altro è una sala meravigliosa, che potrà essere utilizzata per altre iniziative, come incontri convegni e conferenze per arricchire l’offerta culturale del Museo.»