È stato trovato ieri sulle rive del Lambro di Sant’Angelo Lodigiano, il cadavere di Giovanna Pedretti. La cinquantanovenne titolare della pizzeria «Le Vignole», è stata protagonista nei giorni scorsi del caso mediatico legato a una recensione omofoba e contro i disabili, lasciata da un cliente su Google.
Un gesto estremo
La donna, secondo la ricostruzione degli inquirenti, sarebbe uscita di casa domenica mattina, facendo perdere le proprie tracce e destando da subito sospetti nella cerchia di persone a lei vicine. Una grande lavoratrice come lei molto difficilmente sarebbe stata assente dalla sua pizzeria per così tante ore. Secondo le informazioni della procura di Lodi, si tratterebbe di un gesto estremo. Sul posto, oltre al magistrato di turno, sono intervenuti gli esperti della Scientifica che hanno passato al setaccio l’auto della ristoratrice e i metri che separavano il cadavere dal veicolo. Gli inquirenti cercano più elementi possibili per escludere qualsiasi altra pista. Un’altra grande tragedia per la famiglia di Giovanna Pedretti, che proprio il 12 gennaio di dieci anni fa aveva perso il fratello morto suicida a Sant’Angelo Lodigiano.
La cerchia degli amici
Un amico di Giovanna Pedretti, ancora sotto choc, confida: «Venerdì scorso avevo telefonato in diretta a Giovanna per commentare insieme i servizi anche al telegiornale sulla sua storia e sulla sua risposta al cliente. Era contentissima, felice di aver fatto la cosa giusta rispondendo per le rime a una recensione del genere. Io l’avevo rassicurata anche sui commenti negativi: “Giò sappiamo tutti che sei in buona fede”. Era una persona forte e una gran lavoratrice. Sono veramente scosso per quello che è accaduto. Quando ho notato la saracinesca del locale abbassata, ho capito che era successo qualcosa di gravissimo. Siamo tutti distrutti».
Il post della Lucarelli
Venerdì scorso Selvaggia Lucarelli, che aveva condiviso sui social
un post del compagno Lorenzo Bigiarelli, che metteva in dubbio l’autenticità della recensione, ha così commentato «Una persona inventa una storia usando disabili e gay per avere quella popolarità sui social che ormai tutti vogliono. Lo fa confezionando un commento fatto male, molto ingenuo da un punto di vista tecnico. Era chiaramente falso al primo sguardo. Tutta la stampa italiana va dietro al primo che dà la notizia senza verificare. Tutta», continua la giornalista. «Gli influencer la riprendono. La signora diventa l’eroina nazionale. La signora è la star del giorno. Qualcuno si prende la briga di fare debunking. Qualcuno dice che la notizia che è in home su tutti i giornali è falsa. Normale amministrazione ormai. Purtroppo. La signora viene trovata morta», aggiunge. Lucarelli poi sottolinea: «I social sono pericolosi, la cattiva informazione è pericolosa, la superficialità è pericolosa. La distanza tra l’altare e la polvere è un nanosecondo».