Il Senato ha dato il via libera al ddl, per l’istituzione di una Commissione parlamentare d’inchiesta sulla gestione dell’emergenza sanitaria, causata dal Covid e sulle misure adottate per prevenire e affrontare la pandemia. Il provvedimento è passato con 94 voti a favore, 64 contrari e nessun astenuto. Hanno votato a favore Fdi, Lega, Forza Italia, Noi moderati e Italia Viva. Contrari, invece, Pd, M5s, Avs, gruppo per le Autonomie e Azione.
L’intervento di Boccia
«La verità è che coloro che vogliono la commissione d’inchiesta sul Covid sono gli stessi che allora pensavano che novax e complottisti fossero dalla parte giusta della storia. E ora vogliono usare la commissione come una clava per meri motivi politici.» Così si è pronunciato il presidente dei senatori del Pd, Francesco Boccia, nella dichiarazione di voto in aula sull’istituzione della commissione d’inchiesta.
Il leader del M5S non ci sta
Anche il leader pentastellato ed ex premier, Giuseppe Conte, commenta il provvedimento e risponde così ai giornalisti: «Non abbiamo nulla da nascondere. Io sono andato a testa alta in tribunale a rispondere di quelle che erano le ipotesi anche accusatorie che erano state formulate e ne sono uscito a testa alta, quindi figuratevi se abbiamo qualcosa da nascondere. Anzi noi vogliamo una commissione seria, che possa spiegare come e perché ci siamo trovati ad affrontare una pandemia a mani nude dopo anni e anni di governi che hanno tagliato la spesa sanitaria.»
La Ronzulli fa i distinguo
La presidente dei senatori di Forza Italia Licia Ronzulli, chiede che non si facciano strumentalizzazioni. «Nessuno provi a usare la Commissione di inchiesta sul Covid in modo strumentale, contro quella che è stata la svolta che ci ha permesso di uscire dal tunnel e di sopravvivere. Forza Italia non mette e non metterà mai in discussione la scienza e la decisione di rendere obbligatori i vaccini» ha sottolineato.
Renzi la chiedeva da tempo
Matteo Renzi, leader di Italia Viva, nelle dichiarazioni di voto nell’Aula di Palazzo Madama, ha criticato aspramente la strategia di comunicazione del governo Conte II: «Vi sembra normale che la comunicazione istituzionale di Palazzo Chigi nel momento di massima tensione passasse dalla pagina personale del leader politico e non dai canali istituzionali? Da questo modo di gestire la comunicazione qualcuno ha ottenuto un vantaggio politico che dura ancora adesso.» Ha sentenziato.