Il processo per l’omicidio di Giulio Regeni potrà proseguire. Così ha stabilito la Corte Costituzionale, dopo aver esaminato la questione di legittimità sollevata dal Gip del Tribunale di Roma in relazione alla celebrazione del processo per il sequestro e l’omicidio del ricercatore italiano.
E ora che cosa succede
Il processo ai quattro agenti dei servizi segreti egiziani imputati per l’omicidio di Giulio Regeni può cominciare anche se sono irreperibili. Le autorità del Cairo non hanno mai fornito le informazioni necessarie per rintracciarli. Il processo era bloccato da tempo all’udienza preliminare, perché senza la notifica degli atti processuali agli imputati il processo non può avvenire. Ora la Corte costituzionale ha stabilito che l’articolo del codice di procedura penale non si applica a questo caso, data la mancata assistenza dello Stato di appartenenza degli imputati.
Anche il procuratore esprime soddisfazione
“Grande soddisfazione sicuramente per la possibilità di celebrare un processo secondo le nostre norme costituzionali che restano il faro del nostro lavoro. Per il resto aspettiamo le motivazioni per vedere come procedere sperando di trovare la parte civile al nostro fianco nelle fasi successive”, ha così commentato il procuratore di Roma, Francesco Lo Voi.