La norma è nella bozza di disegno di legge

Nel pacchetto sicurezza, anche il capitolo armi private

Stanziamenti per 1,5 miliardi al comparto sicurezza, con pene più severe per chi aggredisce un tutore dell'ordine

È destinata a far discutere la bozza del disegno di legge «in materia di sicurezza pubblica, tutela delle forze di polizia, nonché di vittime dell’usura e dei reati di tipo mafioso». La proposta, targata Viminale, Giustizia e Difesa, – si snoda in 31 articoli e approda oggi in Consiglio dei ministri. Si parte dall’istituzione di due nuovi reati. Quello di «detenzione di materiale con finalità di terrorismo», perseguibile con il carcere da due a sei anni. E quello di «occupazione arbitraria di immobile destinato a domicilio altrui», con pene da due a sette anni di carcere. In questo caso, è introdotta anche una specifica procedura penale per la «reintegrazione nel possesso dell’immobile» occupato.

Inasprimento delle pene

La bozza contiene un corposo pacchetto di misure a tutela di forze di polizia e forze armate, che oltre all’inasprimento delle pene per chi commette violenza o cagiona lesioni agli agenti di pubblica sicurezza o di polizia giudiziaria, “liberalizza” la detenzione di armi. Ogni agente sarà autorizzato a portare senza licenza un’arma privata al posto di quella d’ordinanza quando non è in servizio. Una facoltà sinora riconosciuta da un regio decreto del 1940 soltanto al Capo della polizia, ai prefetti e viceprefetti, agli ispettori provinciali amministrativi, agli ufficiali di pubblica sicurezza, ai pretori e ai magistrati addetti al pubblico ministero o all’ufficio di istruzione.

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