Seduto in prima fila, pallido in viso e seduto su una sedia a rotelle, con una coperta sulle gambe. Così Jimmy Carter ieri ad Atlanta ha voluto dare l’ultimo saluto alla moglie Rosalynn Carter, morta il 19 novembre a 96 anni. Lo scorso luglio avevano festeggiato il settantasettesimo anniversario di matrimonio.
La funzione
La figlia Amy gli ha teneramente tenuto la mano per tutta la funzione. «Sta arrivando alla fine della sua vita, ma è felice e fiero di essere stato qui per lei fino alla fine, e non l’avrebbe perso per nulla al mondo», ha commentato uno dei nipoti, Jason Carter. Alla celebrazione, tenutasi presso la Glenn Memorial Unified Methodist Church, sono intervenuti due dei successori di Carter alla Casa Bianca: i presidenti Joe Biden e Bill Clinton. Oltre alla vicepresidente Kamala Harris, presenti anche le cinque first lady viventi: Hillary Clinton, Laura Bush, Michelle Obama, Melania Trump e Jill Biden. Melania ha accolto con favore l’invito, che, come hanno spiegato i Carter, voleva essere anche un appello all’unità in un momento di profonde divisioni politiche. Ma non è passata inosservata la freddezza tra Melania e Michelle, che non si siano mai guardate né rivolte la parola.
La vita
Rosalynn Carter era nata in Georgia, maggiore di quattro figli, la sorella minore di Jimmy era una sua cara amica d’infanzia. Iniziarono la loro love story nel 1945, quando lui era di stanza all’Accademia navale di Annapolis, in Maryland. La figlia Amy ha letto in chiesa una lettera che Jimmy Carter scrisse alla moglie quando era comandante di un sottomarino nella Marina Usa, 75 anni fa. «Ogni volta che sono stato lontano da te, mi emoziono quando torno e scopro quanto sei meravigliosa. Cerco di convincermi che davvero non puoi essere così dolce e bella come ti ricordavo. Ma quando ti vedo, mi innamoro di nuovo. Ti sembra strano? Non a me. Ciao, tesoro. Ci vediamo domani. Jimmy».