Il protagonista del sfogo è il primo cittadino del capoluogo meneghino. È martedì mattina, a margine dell’anteprima della mostra «Oro bianco. Tre secoli di porcellane Ginori» al museo Poldi Pezzoli di Milano, c’è spazio per le immancabili domande dei giornalisti, sul tema sicurezza (l’ultima denuncia social è quella della conduttrice tv Eleonoire Casalegno). Sala risponde con fermezza. «Se politicamente fa comodo attaccare il sindaco fatelo, io lavoro con la coscienza a posto».
Il problema c’è
E ha poi continuato: «Il problema non sono i titoli o la definizione, emergenza o non emergenza. Io continuo a dire che stiamo lavorando, che io sono consapevole, che stiamo aumentando i vigili quanto mai in passato. Mi chiedo perché non rivolgete la stessa domanda al ministro Piantedosi, al prefetto, al questore, perché la sicurezza dipende al 20% dal sindaco. Ho preso Franco Gabrielli con me.»
La responsabilità è di tutti
Sala ha risposto infine a una giornalista del Gruppo Mediaset (gruppo che fa capo alla famiglia Berlusconi) di interpellare altri interlocutori: «Vi invito a intervistare quelli della vostra parte politica (ovvero il centrodestra, ndr), come state facendo con me, per sentire cosa ne pensano. Io so quello che sto facendo, il governo sta mettendo le stesse forze in campo? Vediamo. Sta sentendo con la mia stessa intensità il problema? Vediamo.»
Le periferie
Il vostro è puramente un attacco politico, io me ne sono fatto una ragione e so che da qui alla fine del mio mandato sarà così e risponderò con il lavoro. Andate a chiedere a Sesto San Giovanni quello che sta succedendo, là c’è un sindaco leghista. Voi fate solo politica, però la politica dobbiamo farla noi, voi fate informazione per cortesia». Ha chiosato il sindaco di Milano.