Oggi Leonardo Lotto, il 24enne di Aosta, rimasto paralizzato dopo un tuffo sulla spiaggia di Melbourne, il febbraio scorso, si è laureato a Londra.
La forza di andare avanti
A neppure 10 mesi dall’incidente, il giovane italiano è riuscito in un’impresa che nelle sue condizioni è quasi ad un miracolo. Ha infatti completato i due esami che gli mancavano per il Master in International Management, diventando un esempio di resilienza per tutti. Nella vita può accadere di tutto, ma non bisogna mai perdere le speranze ed andare avanti anche se il percorso non è certo semplice.
Il discorso di laurea
Acclamato dalla platea professori e laureandi del Cems, che riunisce i migliori studenti del mondo del Master a Londra, e salito sul palco con la sua speciale sedia a rotelle, ha tenuto un discorso molto potente, che ha commosso tutti. «Inizio col ringraziare i miei genitori, mia madre, mio padre. Siete voi gli eroi. Abbiamo già vinto tanto, stiamo vincendo tanto insieme. Mi date forza e coraggio, niente può spiegare sufficientemente quanto vi sia grato. Voi siete i miei supereroi.»
Uno sguardo agli amici
Poi rivolgendosi i suoi amici ha detto: «Ringrazio chi mi ha salvato la vita, mi ha tirato fuori dall’acqua quando non respiravo più. Non so cos’altro potrei dirvi per ringraziarvi e poi a tutti voi del Cems che non siete solo i migliori colleghi, i migliori studenti e manager nel mondo. Voi avete una cosa così speciale non così ovvio di questi tempi che si chiama empatia. E questo mi rende ottimista sul fatto che voi cambierete il mondo. Ne sono sicuro.»
Il valore della libertà
“Per quelli che mi conoscevano già prima, sapete quanto fosse importante la libertà per me. E ora che l’ho persa, che ho perso la mia indipendenza e autonomia, ho capito ancor più quanto importante sia la libertà. La libertà è il valore in assoluto più importante e dobbiamo lottare per la libertà dei popoli. Se siamo liberi oggi è perché qualcuno ha lottato per noi e ci ha resi liberi. Non dimentichiamolo mai. Anche se vivere così è molto complicato. Non sono autonomo in nessun modo, dipendere dagli altri è molto faticoso. Ma ho una gran voglia di farcela e combatto. La fiducia nella ricerca e nella scienza è infinita. Oggi la speranza mi tiene vivo. E sogno di tornare un giorno a camminare.» A conclusione la platea tutta si è alzata in piedi applaudendolo, in una vera e propria ovazione.