L’ufficio inquirente più grande d’Italia, cioè la Procura di Napoli, ha un nuovo capo, ed è Nicola Gratteri, eletto con 19 voti a favore. La sede era vacante da 16 mesi.
La commissione
Nei mesi scorsi la commissione del Csm non era riuscita a convergere su un unico nome, arrivando a proporre tre candidati: oltre a Gratteri, Giuseppe Amato, procuratore di Bologna e Rosa Volpe, procuratrice aggiunta a Napoli.
I voti a favore
La maggioranza che lo ha votato non ha potuto prescindere dalla grande e profonda esperienza maturata da Gratteri nel contrasto ai fenomeni di criminalità organizzata. Per i sostenitori degli altri candidati, invece, il modo di interpretare il ruolo di procuratore da parte di Gratteri e quello con cui intende operare nel nuovo incarico non sarebbero condivisibili.
Era già scritto
La nomina era nell’aria anche perché, l’alto magistrato, sotto scorta dal 1989 e da sempre in prima linea contro la ‘Ndrangheta, gode di fama transnazionale. «Vorrei un rapporto di stima e affetto coinvolgendo tutti» ha commentato a caldo.
Una nomina importante
In generale sono stati tantissime gli apprezzamenti per la nomina del nuovo procuratore, sia da parte di politici di centro destra e che di centro sinistra. Tra i primi ad accogliere positivamente la notizia, il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi.
Ora al lavoro
«La sua esperienza, il suo senso delle istituzioni e il suo impegno contro la criminalità saranno essenziali per garantire la sicurezza della nostra città. Massima collaborazione da parte dell’amministrazione comunale». Ha chiosato Manfredi.