Per Giorgia Meloni è il primo intervento in presenza, dopo il “caso Giambruno” e la conseguente separazione dal compagno. È il momento delle comunicazioni alle Camere sul Consiglio Europeo del 26 e 27 ottobre, la premier appare provata e il tono della voce tradisce emozione: «Chiedo scusa», quando il discorso s’inceppa. Meloni parte dal bilancio del primo anno di governo, con le parole che non ha potuto pronunciare domenica, non presenziando alla kermesse di FdI al Teatro Brancaccio.
Credibilità all’estero
Dedica poi quaranta minuti di intervento a Israele e Ucraina, Mes e Patto di stabilità, al rischio che i barconi carichi di migranti nascondano qualche «lupo solitario». Infine, la premier cerca di spazzar via le polemiche e le tensioni, che hanno fatto tremare il governo negli ultimi giorni. Rivendica la credibilità che ha conquistato anche all’estero, convinta di aver «smentito in poco tempo anche i più critici.» E conclude con «Sentiamo forte la fiducia degli italiani alle nostre spalle.»
Solidarietà dagli alleati
Dai banchi della maggioranza parte un applauso e scattano tutti in piedi, Giorgia è tornata. Con FI il chiarimento è avviato, ma ci vorrà un po’ più tempo per ricucire del tutto Meloni e gli eredi di Berlusconi, proprietari di Mediaset.