Sono appese a un filo le speranze dei genitori che continuano la loro battaglia

Cittadinanza italiana a Indi. I genitori chiedono una possibilità

Con il principio del «miglior interesse per il paziente», medici e magistrati inglesi stanno bloccando il trasferimento di Indi in Italia

Era già accaduto nel 2017 col piccolo Charlie Gard. L’anno dopo con Alfie Evans, infine l’estate scorsa col dodicenne Archie Batterebbe. Ora è Indi Gregory, una bambina di otto mesi, a trasformarsi in una battaglia legale che divide le coscienze.

Malattia genetica grave

Anche in questo caso si tratta di una piccola malata terminale, alla quale i medici vogliono staccare la spina, contro il volere dei genitori. Indi, ricoverata fin dalla nascita al Queen Medical Centre di Nottingham, in Inghilterra, è affetta da una rara malattia mitocondriale, che impedisce alle cellule di produrre energia sufficiente a sostenere l’organismo. Secondo i medici inglesi, che l’hanno in cura da quando è nata, non c’è più nulla da fare. La bambina ha danni cerebrali irreversibili, un difetto cardiaco ed è destinata comunque a morire.

Il peso di un trattamento invasivo

I sanitari hanno chiesto al tribunale l’autorizzazione a sospendere le cure che tengono in vita Indi. Ma i genitori della piccola, Dean Gregory e Claire Staniforth, si sono opposti. L’Alta Corte ha però dato ragione all’ospedale. Il magistrato è giunto alla conclusione che «Il peso di un trattamento invasivo supera i benefici, il dolore significativo sperimentato da questa adorabile bambina non è giustificato, a fronte di un insieme incurabile di condizioni e nessuna prospettiva di recupero».

Istanza respinta

I genitori, comprensibilmente devastati dalla decisione, non si sono arresi e hanno fatto un appello, che però è stato respinto anche dalla Corte europea dei diritti umani di Strasburgo. Allora, sono tornati dinanzi all’Alta corte di Londra per chiedere l’autorizzazione e portare la piccola in Italia. Qui, l’Ospedale del Bambino Gesù di Roma si era offerto di accoglierla, e ieri il nostro Consiglio dei Ministri ha dato la cittadinanza a Indi, ma anche questa ultima istanza è stata respinta.

Gli ostacoli legali e pratici

Il principio seguito in questi casi dalla magistratura inglese è quello del «miglior interesse» del paziente, che prevale anche sulla volontà dei genitori. In Gran Bretagna lo Stato ha il diritto/dovere di tutelare i sudditi, anche i minori. Resta ora da vedere quale effetto avrà la mossa del governo italiano, perché un eventuale trasferimento di Indi si scontra comunque con ostacoli legali e pratici .

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