Il caso Depardieu è arrivato in Parlamento. Rima Abdul Malak, ministro della Cultura francese, ha infatti annunciato una procedura disciplinare nei confronti dell’attore. Che potrebbe tradursi nel ritiro della Legione d’Onore, ricevuta dall’attore nel 1996. Un’azione che, però, non ha trovato il plauso di Emmanuel Macron. Su France 5, nel programma Cà Vous, il presidente ha bacchettato Malak con queste parole: «Il ministro della Cultura è andato un po’ troppo oltre.»
La posizione del Presidente
Dopo la tragica morte dell’attrice Emmanuelle Debever, all’indomani della messa in onda del documentario su Depardieu, un’altra donna ha denunciato il divo francese. Si tratta della giornalista spagnola Ruth Baza ed è la diciassettesima donna, che accusa l’attore di violenza sessuale. È a seguito di quest’ultima denuncia, che il ministro della Cultura francese, Rima Abdul Malak, ha deciso di avviare una procedura disciplinare per la revoca della Legione d’Onore. Ma il presidente Macron ha negato questa possibilità. «La Legione d’Onore non esiste per predicare la moralità. Non è sulla base di un reportage che togliamo la Legione d’Onore a un artista. Sono un grande ammiratore di Depardieu, è un grande attore. Genio della sua arte, ha fatto conoscere la Francia in tutto il mondo e rende orgogliosa la Francia.»
La Legion d’onore
Il presidente francese ha poi chiarito che Depardieu sarà giudicato nelle sedi opportune: «Sulla violenza contro le donne continuerò a lottare, ma voglio che sia fatto nell’ordine giusto. Odio la caccia all’uomo. Le procedure legali faranno il loro corso.» E ha chiesto che sia rispettata la presunzione di innocenza di Depardieu e che la Legion d’onore sarà revocata solo nel caso in cui l’attore venga condannato.