È giallo per la morte della giornalista, per la quale inizialmente si era ipotizzato il suicidio. Una versione fortemente contrastata dai familiari, che potrebbe far emergere nuovi colpi di scena. Nelle ultime ore, infatti, è spuntata una chat tra due uomini che, in momenti diversi, ma ravvicinati, avrebbero avuto una relazione con la donna. Si tratta di un imprenditore e un politico locali, che si sarebbero scambiati una serie di messaggi minacciosi nei confronti della donna. E uno dei due è già stato iscritto nel registro degli indagati per istigazione al suicidio. Il cadavere di Patrizia Nettis sarebbe, tra l’altro, stato trovato poche ore dopo una discussione proprio con i due uomini, sotto il portone di casa della giornalista.
Chiare minacce
Ad avviare la chat sarebbe stato l’imprenditore indagato dopo la discussione sotto casa di lei. «Solo per dirti che lei garantiva che di te non ne voleva sapere nulla», sono le parole rivolte al politico. La giornalista, da poco addetta stampa per il Comune di Fasano, aveva una relazione con il politico, troncata poi bruscamente. Poco dopo, la donna aveva intrapreso una relazione con l’imprenditore, durata circa una mese, per poi tornare a frequentare il politico. Da lì lo scambio vorticoso di messaggi tra i due uomini (400 in 2 ore). E l’avvertimento dell’imprenditore: «Questa cosa la pagherà cara… Farò di tutto per infangarla e so già come muovermi. Io non sono un tipo vendicativo, anzi. Ma stavolta avrà una punizione esemplare». E aggiunge: «Non la passa liscia. Ora ha finito di campare. Lei non sa che io sono il più buono sulla faccia della terra, ma il mio lato oscuro non lo conosce. Farò di tutto per infangarla e so già come muovermi. Stavolta avrà una punizione esemplare.»