Per oltre vent’anni amministratore dei beni della famiglia reale del Principato di Monaco, Claude Palmero, oggi 67sessantasettenne, è stato letteralmente cacciato dal principe Alberto, il giugno scorso. Con l’accusa di appropriazione indebita.
L’inchiesta del quotidiano Le Monde
Claude Palmero, che nel 2001 aveva preso il posto come amministratore del padre Andrè, ha reagito rivolgendosi alla Corte europea dei diritti dell’uomo. Ma ora l’affare s’ingrossa: due giornalisti investigativi di Le Monde, Gérard Davet e Fabrice Lhomme, sono entrati in possesso dei suoi quaderni. E il quotidiano francese ha già pubblicato la prima di quattro puntate, dal titolo Monaco, i quaderni segreti, che raccontano la lite tra il principe e l’amministratore. Sulla base dei diari, nei quali sono registrate tutte le richieste e della famiglia. In cui i confini tra finanze del Principato e spese personali appaiono confusi e Palmero tenta invano di tenerle separate.
Le accuse di Palmero
Quello che ne esce è una situazione di spese bizzarre, spesso ingiustificate, che il contabile avrebbe cercato di limitare. Suscitando così l’insofferenza da parte di Alberto, le sorelle Carolina e Stefania e lo stuolo di nipoti. E dalle pagine del quotidiano, Palmero va al contrattacco. «Non ho mai preso un centesimo. Smentisco tutte le accuse al 100 per cento. Non sono né corrotto né ladro, tutte cose inverosimili di cui la famiglia principesca, alla quale mi sono dedicato per due decenni, mi accusa ingiustamente». Ma il racconto dell’amministratore prosegue. «Un giorno di aprile 2016, la principessa Charlène chiede 77 mila euro in contanti: È meno dell’anno scorso, ma comunque troppo. E poi intende affittare una seconda villa in Corsica.»
La risposta del principe Alberto
L’amministratore scopre inoltre che il cuoco personale della principessa viene pagato 300 euro al giorno, con “fondi non dichiarati”, e che la donna di servizio filippina lavora in nero. Sempre secondo l’amministratore, la famiglia gli ha anche chiesto di intestarsi i numerosi beni immobiliari acquistati in Francia, per sfuggire al fisco francese. Non si è fatta certo attendere la risposta di Alberto II a Le Monde. «Il signor Palmero, forse credendo di essere amministratore a vita, ha contestato in tribunale la mia decisione di allontanarlo, attaccandomi personalmente e in termini offensivi. I suoi attacchi a me, allo Stato e alle sue istituzioni dimostrano la sua vera natura e quanto poco rispetto abbia in realtà per il Principato».