Solo nel 2023 si sono registrati 1.680.456 nuovi casi

Disturbi alimentari. Decine di centri a rischio

Il taglio dei fondi nella finanziaria governo preoccupa gli addetti ai lavori: «Così saltano le diagnosi»

Nonostante le malattie del comportamento alimentare siano purtroppo in netto aumento, le cure preposte potrebbero subire un ridimensionamento.

Il blocco nella finanziaria

Nell’ultima legge di bilancio, infatti, non è stato rinnovato il Fondo per il contrasto dei disturbi alimentari, che era stato istituito nel 2021. Uno stanziamento di 25 milioni di euro per il biennio 2022-2023 da spendere entro il 31 ottobre del 2024. Una cifra che aveva dato la possibilità di assumere 780 professionisti del settore. Permettendo così di avere un livello minimo di assistenza in tutto il territorio italiano, con programmi sia di prevenzione sia di cura. Ora, soprattutto dove sono sorte le ultime strutture, gli e i programmi rischiano ridursi o fermarsi per sempre.

Giuseppe Rauso, presidente di Consult@noi, spiega: «Dopo l’approvazione della mozione, chiediamo si corregga la legge di bilancio per ripristinare i fondi per l’anno in corso, al fine di evitare finestre di scopertura dei servizi per i pazienti affetti da disturbi del comportamento alimentare, e l’istituzione di un fondo strutturale”.

Per «disturbi della nutrizione e alimentazione» s’intende tutto ciò che rende disfunzionale il comportamento alimentare. Nel caso in cui il paziente sinpreoccupi eccessivamente del proprio peso e ha una percezione deviata della propria immagine. Le patologie più diffuse sono: anoressia nervosa e bulimia nervosa. Patologie molto serie, che, se non curate, provocano una compromissione di alcuni organi e apparati vitali. In Italia oltre tre milioni di persone convivono con una malattia di questo tipo. Nel 2023 si sono registrati 1.680.456 nuovi casi, un dato aumentato del 30% dopo la pandemia.

Proprio nel 2020, era stata messa a fuoco questa emergenza, considerando anche che l’età dei pazienti, oggi inizia intorno agli 8-9 anni. Il mancato rinnovo del fondo ha, ovviamente, suscitato un coro di proteste da parte degli addetti ai lavori. E l’effetto sarà ancora più visibile al sud, dove prima degli stanziamenti non esisteva il livello minimo di base.

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